lunedì 24 dicembre 2018

John Wick (2014) ci strania con Carl F. Bucherer Manero AutoDate





     Per John Wick, la vita ormai è solo un insieme di flash back che risuonano all'interno di una casa ormai vuota. Quel vuoto, conseguenza della morte della moglie, viene improvvisamente riempito da un dolce batuffolo di peli, regalo postumo da parte della consorte, affinché egli avesse un'ancora vivente che lo tenesse legato alla vita.
 John ha in realtà un altro legame terreno, ossia la sua Ford Mustang del '69. Avete presente vero?



 Una notte, alcuni teppisti si introducono nella sua casa, lo pestano a sangue e, dopo avergli ucciso il cane, gli rubano la rombante creatura. I poveri stolti non sanno però che John Wick è il miglior sicario che la malavita ha potuto mai pagare e che solo l'amore per sua moglio lo aveva allontanato da quel lavoro leggermente violento. Non sarà quindi il coinvolgimento del figlio di un boss russo ad arrestare la sua sete di vendetta.



Articolo in collaborazione con Visioni Cicchettose


 Proprio la vendetta è il fulcro dell'opera e, come moltissimi altri film d'azione/western, il reo il figlio di un vecchio amico/datore di lavoro, nonché potente uomo d'affari dalla coscienza leggermente opaca.
 Quello che rende John Wick un film piacevole da vedere, non è solo il ritmo incalzante, le sparatorie incendiarie, le mazzate acrobatiche, la splendida fotografia di Jonathan Sela e la tamarranza generale, ma anche quell'eterna sospensione tra dramma e humor nero. Gli stessi contorsionismi omicidi assumono, a volte, scenografie grottesce e ridicole.
 La frase <<Mi avete rubato l'auto e ucciso il cane!>> risuona come un mantra in grado di trasformare John in un predatore alpha. Ci troveremo spesso a chiederci se il gioco valga la candela. Tutto quel massacro, che coinvolge non solo carnefici ma anche innocenti, per un cane e una macchina. Sarà lo stesso John a rispondere a questo nostro straniamento, proprio in uno dei momenti più belli del film.
Nell'opera appare anche Willem Dafoe, nella parte di un killer amico di John ma assoldato dalla parte avversa.

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 Willem Dafoe si sfila un Carl F. Bucherer Manero AutoDate Men's Brown Leather Strap Rose Gold (00.10915.03.13.01)




Il Carl F. Bucherer Manero AutoDate, con il suo design semplice ed essenziale, è un omaggio agli anni '60 e al loro stile semplice e classico, che ancora influenza e produzioni moderne. Il design classico e diretto di Manero AutoDate enfatizza la funzionalità, evidenziando immediatamente l'ora corrente e la data.
 La cassa, disponibile in oro rosa 18K o in acciaio inossidabile, ha un diametro di 38 mm e uno spessore di 8,75 mm. La lunetta, abbinata alla cassa, risulta fissa. Il quadrante, di colore bianco o nero, presenta lancette Dauphine e indici a forma di cuneo luminescenti e in tinta con la cassa, mentre gli indicatori dei minuti sono attorno al bordo esterno. A ore 3 è presente la finestra per il datario. Il quadrante è protetto da un vetro zaffiro antigraffio. Il fondello trasparente permette di osservare il calibro CFB 1965.
 Il cinturino  in pelle di alligatore è disponibile nei colori marrone e nero.



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